Può capitare che immergendosi nella analisi ci si convince che la sequenza delle mosse è quella giusta e invece…

In una partita del provinciale di scacchi 2025 svoltosi a Ragusa nei giorni scorsi è successo qualcosa che ha a che fare con il calcolo delle varianti e di come in qualche occasione il giocatore si concentra su quella sequenza dove prevede di guadagnare un pedone a patto di eliminare il suo difensore.

Immergendosi nei calcoli capita che salta una mossa nel flusso dei pensieri del giocatore e dopo aver pensato a una manovra articolata per eliminare il difensore si convince di averlo già fatto, invece è ancora lì, sulla scacchiera mandando a monte tutti i calcoli e rovinando una partita che prometteva bene.

È accaduto nella partita qui di seguito:

Il Bianco avrebbe dovuto giocare prima 18. Cxd7 eliminando realmente il difensore di b6 e solo dopo 19. Dxb6.

Comunque sia, anche con la sequenza corretta, il motore scacchistico dà la sua valutazione giudicando la posizione pari.

E sì, gli scacchi sono anche questo: stupore, incredulità, gioia inaspettata, rabbia.